INDOOR AIR QUALITY: IL DOSSIER COMPLETO PROMOSSO DA SABIANA
Perché dobbiamo controllare la «salute» dell’aria.
La qualità dell’aria negli ambienti interni (IAQ) è oggetto da oltre vent’anni di ricerca e innovazione di prodotto che ha coinvolto dal punto di vista della cultura di azienda il mondo Sabiana. La fase storica che stiamo vivendo impone una riflessione comune tra tutti i soggetti pubblici e privati, a cui abbiamo deciso di contribuire in modo attivo condividendo tutto il nostro bagaglio di competenze, professionalità e passione.
«Deve iniziare una nuova era per fermare la pandemia». L’appello firmato dai 39 massimi scienziati in materia di Indoor Air Quality sulla rivista scientifica “Science” (Fonte: corriere.it)
LA QUALITÀ È NELL’ARIA.
La scelta di concentrare l’impegno e le risorse produttive sulla tematica della IAQ ha un alto valore sociale, perché incide sulla qualità di vita e sulla salute delle persone.
IL VIRUS, NEMICO INVISIBILE.
La pandemia ha accesso un importante riflettore sulla problematica legata alla qualità dell’aria che respiriamo negli ambienti interni.
È ampiamente dimostrato come il Virus SARS-COV-2, al pari di tutti i virus respiratori, si propaghi principalmente in forma di aerosol, che negli ambienti chiusi possono restare in sospensione per diverse ore aumentando il rischio di contagio delle persone presenti.
L’ARIA È DI TUTTI!
L’emergenza sanitaria ha portato al centro del dibattito una tematica che, fino ad oggi, è stata ignorata da molti.
L’importanza della IAQ è stata trascurata sia dagli addetti ai lavori pubblici e privati che da un intero settore industriale legato alla termoventilazione, e inevitabilmente c’è anche una sensibilità molto bassa sul tema da parte di tutta l’opinione pubblica.
IL PESO DELL’ARIA VIZIATA
La problematica della qualità dell’aria va ben oltre la diffusione di virus e batteri, agenti patogeni che possono portare gravi malattie in tempi più o meno brevi.
Il rischio per la salute delle persone va esteso a tutte le sostanze aerodisperse, chimiche e biologiche, che possono portare a malattie croniche sul lungo periodo.
I COSTI DEL NON INTERVENTO
È ormai ampiamente dimostrato che continuare a trascurare questo aspetto della vita sociale e lavorativa dei cittadini ha un inevitabile costo sociale e sanitario.
Questo è un problema che ogni soggetto istituzionale dovrà affrontare e tenere in giusta considerazione nell’immediato futuro e che supera ampiamente i costi degli investimenti in prevenzione.
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) La qualità dell’aria interna: problematica, soluzioni ed opportunità” - Leggi il contributo IAQ al PNRR (Fonte: senato.it)
ORA È IL MOMENTO DI CAMBIARE ARIA!
Adesso che l’attenzione sul tema è massima è anche il momento più propizio per agire.
Lo hanno fatto in passato gli Stati e i loro governi a seguito di grandi epidemie, operando per migliorare le condizioni di igienicità e sicurezza con interventi su acqua, suolo, cibo, rifiuti e impianti fognari.
L’ARIA SANA È UN DIRITTO.
Il diritto a respirare “aria sana” negli ambienti confinati è uno dei nove Diritti Universali sanciti dall’OMS (The Right to Healthy Indoor Air 15-17/05/2000 – World Health Organization).
Questa prescrizione vuole garantire la vivibilità degli ambienti indicando come aria sana quella che non contiene inquinanti in concentrazioni tali da rappresentare un rischio non accettabile per la salute, in linea con quanto consigliato e pubblicato da OMS.
Il diritto all’aria sana è stato recepito dal governo italiano e citato dal Ministero della Salute già nelle “Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione. G.U. n. 256, 2006”.
I limiti dettati dall’OMS sono stati recepiti dal governo europeo e promulgati nei vari stati che compongono l’UE e in Italia dal “Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n.155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
I criteri indicati si riferiscono a tutta l’aria ambiente, sia esterna che interna, che si respira normalmente, con la sola eccezione per l’aria in ambienti industriali destinati alla produzione.
CAMBIARE LA CORRENTE!
Negli ultimi anni l’interesse è stato molto alto sull’aria che respiriamo nell’ambiente esterno, la cui responsabilità è dell’Ente Pubblico locale.
Adesso diventa prioritario spostare l’attenzione sull’aria che respiriamo negli ambienti interni, che può essere in genere da 2 a 5 volte più inquinata dell’aria esterna.
E troppo poco è stato fatto fino ad oggi in termini di comunicazione e di tutela della salute delle persone!
SCENDE IN CAMPO ANCHE LA SCIENZA
Diversi sono gli studi scientifici che hanno evidenziato l’importanza degli investimenti in prevenzione per il miglioramento della IAQ, l’ultimo più importante pubblicato su Science il 14 Maggio 2021 (A paradigm shift to combat indoor respiratory infection)
La scienza è oggi concorde nell’affermare che tramite sistemi di Ventilazione, Filtrazione e Purificazione dell’aria si possa ottenere una drastica riduzione dei rischi di diffusione di agenti patogeni e arrivare così a una significativa riduzione della spesa sanitaria per le cure
Anche l’obbligatorietà di una corretta comunicazione rientra nei Diritti Universali sanciti dall’OMS.
ENERGIA PER PRODURRE SALUTE
Migliorare la qualità dell’aria negli ambienti può comportare un costo energetico ed è quindi necessario focalizzare l’approccio per ottenere il miglior risultato con il minor dispendio energetico possibile.
Ciò vale soprattutto nell’ottica dei programmi di sviluppo della Comunità Europea come il Next Generation Plan caratterizzato nel PNRR Italiano, che mette al centro il tema della sostenibilità a 360° e della riduzione degli impatti energetici.
Eppure troppo spesso la prima vittima del risparmio energetico e proprio la qualità dell’aria: accade quando viene isolato in modo sempre più spinto l’involucro edilizio non lasciando respirare l’edificio e non efficientando gli impianti di termoventilazione con una filtrazione adeguata.
I FALSI MITI DELLA VENTILAZIONE
Quando si parla di ambienti interni, da sempre l’attenzione si è focalizzata sugli aspetti legati alla Ventilazione (intesa come ventilazione meccanica, cioè aria esterna opportunamente filtrata immessa negli ambienti) e all’Aereazione Naturale (ovvero aria non filtrata che può portare altri inquinanti in ambiente dall’esterno).
Aumentare i volumi d’aria di ventilazione non è una soluzione al problema, sia per l’enorme dispendio di energia necessario per riscaldarla e rinfrescarla, sia per l’importante impatto architettonico che comporta causa le maggiori dimensioni di canalizzazioni, centrali trattamento aria e recuperatori.
IL VENTO DEL CAMBIAMENTO
La Ventilazione Meccanica va utilizzata solo per la diluizione degli inquinanti gassosi presenti in ambiente e per la riduzione dell’anidride carbonica. Tutti gli inquinanti di natura particellare, veicolo di sostanze patogene per il nostro organismo, vanno filtrati localmente e in ambiente con l’uso di pulitori aria, terminali e trattamenti con aria a ricircolo secondario.
Oggi la tecnologia offre soluzioni per la filtrazione dell’aria con altissime prestazioni, consumi irrisori e un’elevata sostenibilità, perché non generano rifiuti speciali, ma sono lavabili ed interamente riutilizzabili.
Questa innovazione garantisce una riduzione importante degli inquinanti aerodispersi, compresi Virus e Batteri, perché solo un’efficiente filtrazione può davvero eliminare le sostanze chimiche e biologiche particellari presenti nell’aria
LE INDICAZIONI DELL’OMS
Anche il rapporto dell’OMS sulla ventilazione per la riduzione del rischio di contagio da Covid-19 del 1° Marzo 2021 (Roadmap to improve and ensure good indoor ventilation in the context of COVID-19) invita oltre alla ventilazione a utilizzare filtri ad alta efficienza sulle apparecchiature di climatizzazione.
Per ottenere una significativa riduzione del rischio di diffusione del virus e di altri patogeni i filtri da utilizzare devono avere una efficienza certificata dell’80% sulle polveri sottili PM1.
LA FILTRAZIONE ELETTROSTATICA
La tecnologia di filtrazione elettrostatica raggiunge livelli di efficienza di filtrazione molto elevati, arrivando a eliminare fino alle particelle più piccole come virus e batteri.
Una soluzione in linea con le direttive europee e dell’OMS, caratterizzata da un’elevata sostenibilità per i ridotti consumi energetici e costi di gestione e per la totale assenza di rifiuti speciali generati.
MISURARE GLI INQUINANTI PER CRESCERE IN CONSAPEVOLEZZA
Oggi la qualità dell’aria interna è misurabile negli ambienti con sonde di Polveri Sottili PM (PM10, PM2.5 e PM1) e sonde VOC, che rilevano i composti organici volatili.
Toccare con mano gli inquinanti è una misura che rende finalmente consapevole l’utente della qualità dell’aria che respira e che incentiva il responsabile della struttura, pubblica o privata, a mettere in campo tutti gli accorgimenti tecnici necessari per migliorare la salubrità dell’aria e tutelare la qualità di vita delle persone.
GLI AMBIENTI DI LAVORO
Sono i luoghi in cui trascorriamo gran parte della nostra giornata e i rischi a cui siamo esposti respirando aria non salubre possono portare nel lungo periodo a patologie anche gravi.
La prevenzione è l’unica soluzione per la tutela della salute e gli investimenti in questa direzione possono e devono essere indirizzati a ottenere livelli di qualità dell’aria ambiente tali da non rappresentare alcun rischio per chi quotidianamente vive l’ambiente di lavoro.
GLI AMBIENTI SANITARI
Qui l’attenzione è tutta concentrata sulla tutela della salute del paziente dal punto di vista medico, il che rischia di mettere in secondo piano la salubrità dell’ambiente che lo ospita e la salute di tutti i lavoratori presenti nella struttura sanitaria.
In questi contesti il rischio di esposizione ad agenti patogeni aerodispersi è inevitabilmente amplificato e per questo serve un’attenzione ancora maggiore volta a garantire ai pazienti e al personale sanitario livelli di qualità dell’aria ambiente privi di ogni rischio.
GLI OBIETTIVI
• Normare i livelli di contaminanti, in particolare di polveri sottili PM10, PM2,5 e PM1 negli ambienti interni, con limiti più restrittivi rispetto a quelli dell’ambiente esterno.
• Incentivare gli investimenti volti al miglioramento dei parametri di qualità dell’aria per ridurre il rischio di contagio da agenti patogeni aerodispersi.
• Definire riconoscimenti per ambienti pubblici o privati che adottano misure di filtrazione adeguate a ottenere determinati livelli di IAQ.
• Per migliorare la qualità dell'aria che respiriamo in tutti gli ambienti di vita, tutte le apparecchiature degli impianti di climatizzazione che movimentano l'aria dovrebbero essere dotate di filtri ad altissima efficienza (almeno ePM1 80% secondo norma UNI 16890).
“IL CLIMA AMICO”