La tassa sui condizionatori riguarda gli impianti con potenza superiore a 12kw.

L'obbligo di effettuare controlli ogni 4 anni e di redigere l'apposito registro è applicato esclusivamente ai condizionatori che hanno potenza nominale superiore a 12 Kw.

L'estate degli italiani è diventata ancora più bollente, a causa dell'attuazione delle direttive europee emesse al fine di risolvere il problema del riscaldamento globale del pianeta, riducendo e controllando l'emissione di anidride carbonica nell’atmosfera.
Il recepimento delle direttive dell'UE in materia - "2002/91/CE e quella del 2010/31/UE" - obbligano il proprietario del condizionatore ad avere un libretto dell'impianto con regolare certificazione da parte di un tecnico qualificato e ad effettuare un regolare controllo ogni quattro anni. Per i trasgressori le multe vanno dai 500 ai 3000 euro.

L'imposizione è obbligatoria per coloro che possiedono impianti di potenza pari o superiore a 12 Kw, cioè in grado di raffreddare ambienti di 160mq. Un impianto domestico utilizzato da una famiglia difficilmente raggiunge queste soglie, a meno che la metratura dell'appartamento non sia estesa e non ci siano più elementi. Non rientrano nell'obbligo di legge neanche i modelli portatili.

Nel caso di installazione di nuovi impianti di condizionatori a parete (pompe di calore) la legge ha introdotto l'obbligo del libretto di impianto: si tratta di un documento che viene rilasciato dal tecnico che installa la macchina. Per chi dovesse avere un impianto già installato, ma fosse sprovvisto del libretto, questo verrà fornito alla prima manutenzione utile da parte di un tecnico.

Le modalità con cui svolgere i controlli obbligatori, che in questo caso vanno effettuati ogni quattro anni, sono stati regolamentati nel 2014, sulla scia di quanto già accadeva per le caldaie.

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